Diego Magaña

Acclamato dalla critica, questo navarro di Tudela, nato in una famiglia di viticoltori ed enologi nella Ribera Navarrena, è cresciuto tra vigneti, sarmenti, uva, tini e il profumo del mosto che, dopo qualche giorno, diventa la bibita per eccellenza.

Non è mai stato molto studioso, era piuttosto birichino, ma non per incapacità, bensì perché nulla suscitava il suo interesse. E questo è quello che gli è successo all'inizio con il vino: chi non è nato in un ambiente familiare dedicato a un'attività commerciale o professionale e non ne ha acquisito un po' di familiarità? Ma quello che all'inizio era un fastidio è diventato il suo progetto di vita. Come?

Grazie a un'idea di suo padre, che lo ha mandato a studiare alla Scuola di Viticoltura e Enologia di Madrid, per vedere se il nostro protagonista si "raddrizzava", e lì, nel primo semestre, si è reso conto di essersi innamorato del mondo da cui voleva scappare. L'obbligo "perché sono figlio di..." si è trasformato in "voglio dedicarmi alla produzione del vino". Ah, quante vite e carriere ha cambiato questa scuola di Madrid.

Dopo questa epifania, come direbbero gli anglosassoni, Diego ha iniziato un processo di apprendimento in cui non ha mai smesso di assorbire conoscenze e, a 21 anni, ha ottenuto una borsa di studio per lavorare alle vendemmie dello Château Fayau Cadillac. Lì è nato il suo amore per i "vini di Bordeaux della riva destra della Gironda". 

Dopo aver completato i suoi studi di enologia, ha deciso di continuare il suo apprendistato sul campo e si è trasferito nelle Americhe. Ha lavorato alla vendemmia nella cantina O. Fournier di Mendoza ( Argentina) e poi, per due vendemmie, nella cantina cilena Viña Errázuriz.

Tornato in Europa, ha lavorato per la famiglia Thienpont, una delle più emblematiche di Pomerol, proprietaria di Vieux Château Certan e Le Pin.

Con un bagaglio così ricco, aveva conoscenze sufficienti per lasciare la cantina di famiglia e mettersi in proprio. Decise di trasferirsi nel Bierzo per produrre vini molto personali sotto l'egida dell'emblematico Raúl Pérez, di cui disse: "Sono molto grato a Raúl, senza di lui non sarei venuto qui".

Ha fondato la sua cantina con il nome di Dominio de Anza, in onore di sua madre Esperanza, e ha iniziato a produrre vini scandalosi che gli sono valsi i più grandi elogi della critica e del pubblico più esperto. Fa parte del ristretto gruppo di viticoltori che hanno reso famoso il Bierzo con vini di grande prestigio.

Il suo quartier generale è nella zona di Villafranca del Bierzo, dove è riuscito a conquistare impressionanti vigneti tra gli 80 e i 100 anni, difficili, molto suoi, ma che, in cambio del suo duro lavoro, forniscono vini degni degli dei dell'Olimpo.

Ma Diego Magaña non si accontenta di entrare alla grande con i suoi vini del Bierzo, ma ha recentemente iniziato a produrli nella Rioja Alavesa, in particolare nei comuni di Elvillar e Laguardia. Lì ha affittato uno spazio in una delle cooperative della zona, un angolino dove sicuramente continuerà a fare magie con l'uva. 

Con la sua giovinezza, siamo sicuri che questo viticoltore ci riserva grandi sorprese, chissà se in futuro non produrrà il suo vino nella sua Navarra natale. Quello che sappiamo oggi è che i vini di Diego Magaña sono un dono, puro edonismo sfrenato, un'estasi di gioia e vita pura. Da non perdere