Foto di Juan Bernal Enología
Posizione e altri dati di interesse
Juan Bernal Enología
Avda. América 8
11520 Rota Cádiz
España
Superficie totale del vigneto
0 ha.
Diversi tipi di uva rossa e un terreno speciale che dà carattere. Questi sono i due punti di forza del progetto personale di Juan Bernal nella sua città natale, Cadice
Con quasi vent'anni di esperienza alle spalle, questo enologo di Rota ha deciso di mettersi in proprio con il nome Juan Bernal Enología, spinto da una passione di sempre: produrre varietà rosse su terreno argilloso.
Dopo aver lavorato in diverse cantine a Bordeaux, vendemmiato in Brasile, nella Ribera del Duero e a Ronda (dove attualmente lavora come enologo nella Cantina Joaquín Fernández), Bernal ha deciso di mettere a frutto tutto il suo bagaglio, che gli permette di riconoscere come i vini esprimono il territorio, il clima o l'annata, e di tornare alle sue origini, in un luogo speciale come il Marco de Jerez.
Il mitico Pago Carrascal ospita il vigneto di 0,7 ettari, lavorato da viticoltori di Jerez e Trebujena con Malbec, Tintilla de Rota, Pinot noir e Syrah, pietra angolare di questo progetto curato nei minimi dettagli. Le quattro varietà rosse trovano le condizioni perfette per la loro coltivazione in questi terreni di albariza bianca, con esposizione a ovest, e nel clima meridionale della zona, a cui l'influenza dell'Atlantico e delle paludi di Doñana, a soli 20 chilometri di distanza, conferiscono una freschezza determinante.
In cantina, Bernal punta su lavorazioni semplici, con fermentazioni a temperatura media, macerazioni principalmente prefermentative, che favoriscono l'estrazione di tannini dolci e fruttati, e fermentazioni malolattiche e lunghi affinamenti in vecchie botti di rovere francese. Tutto questo si concretizza nel primo vino che ha visto la luce con l'annata 2018, sotto il nome di Oceánidas Malbec. Un nome che evoca la chiara influenza dell'Atlantico nel suo carattere, insieme all'impronta del terroir bianco da cui nasce.
A questa vendemmia inaugurale se ne è aggiunta una seconda nel 2019, così come le prime del monovarietale omonimo di Tintilla de Rota e del rosso più giovane del progetto, un blend di diverse varietà, tra cui Syrah e Pinot nero.
Tutti e tre sono prodotti in quantità limitata e, secondo il loro autore, "hanno un frutto vegetale fresco e piacevole, che evolve bene in bottiglia con aromi eleganti e minerali. La cosa più interessante per me è la loro espressione al palato: sono vini ampi, con volume, presenza, ma allo stesso tempo delicati e morbidi...Un'esperienza completa"
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