Baldovar 923 è una piccola cantina valenciana nel villaggio di Baldovar, a 923 metri sul livello del mare, da cui prende il nome.
Il progetto è partito nel 2016 e ci sono coinvolte diverse persone, tra cui Nito Alegre, cofondatore e direttore della cantina, e Francisco Bosco, enologo e consulente. Entrambi sono stati spinti dall'idea di fare vini di qualità in una zona come quella dell'Alto Turia, che ha un grande potenziale enologico grazie alle caratteristiche dei suoi terreni, alla sua altitudine e alle potenzialità dei suoi vitigni autoctoni.
Balvodar 923 ha comportato la ristrutturazione di un'antica cooperativa vinicola costruita originariamente nel 1958 e che all'inizio di questo progetto era già chiusa da un decennio. Accanto a questi impianti, i promotori di Baldovar 923 hanno acquistato alcuni campi e ne hanno affittati altri per coltivare uve autoctone seguendo pratiche biologiche e biodinamiche, parte integrante del progetto.
Questi vigneti, che crescono anche oltre i mille metri di altitudine, hanno un'età che va dai 20 agli oltre 80 anni e sono temprate da un clima difficile, con inverni molto freddi, scarsità d'acqua, ampie escursioni termiche e un terreno argilloso e sassoso.
Tutti i vini della cantina sono fatti con lieviti autoctoni, senza additivi, per garantire che siano un vero riflesso del paesaggio e della cultura della zona. Per questo, in cantina usano anche anfore di terracotta, botti di rovere francese da 500 litri e depositi di acciaio inox, facendo un invecchiamento misto per alcuni dei loro vini.
Attualmente, il loro portfolio comprende 6 vini: Cañada París, bianco prodotto con uva Mersegura; Rascaña, un vino arancione prodotto con Merseguera e Macabeo; Cerro Negro, un rosso fatto con uva Mencía di Baldovar; Berandía, un rosso unico di Bobal; Pieza la Moza, un rosato fatto con Bobal e Tempranillo; e Arquela, un bianco che viene da due appezzamenti speciali.
Nell'ottobre 2019 la cantina ha ricevuto 94 punti Decanter per uno dei suoi vini ed è stata la prima cantina della D.O. Valencia a far parte della lista "Names to know" (nomi da conoscere) della suddetta pubblicazione britannica. In seguito, i vini della cantina hanno ricevuto ottimi punteggi anche dalla Guía Peñín e dai prescrittori e Master of WinePedro Ballesteros eJancis Robinson, tra gli altri.