Barón de Ley

Sulle mappe del XVI secolo, il castello era situato al confine tra i regni di Navarra e Castiglia. Col tempo, l'ordine dei monaci benedettini ne acquisì la proprietà per il suo valore logistico e strategico.

I benedettini erano grandi esperti nella produzione di vini e liquori. L'uva proveniente dai vigneti che piantarono nella zona veniva raccolta nel cortile del monastero e, dopo la pigiatura, il mosto veniva portato nella cantina sotterranea dove fermentava in tini di rovere.

Il periodo benedettino finì nel 1836, quando la tenuta fu espropriata con la secolarizzazione di Mendizábal. In seguito, il generale Zurbano se ne impossessò per meriti di guerra. Una lunga storia in cui la tenuta passò di mano in mano fino ad arrivare a Eduardo Santos Ruiz, il suo attuale azionista di maggioranza.

Barón de Ley lavora più di 600 ettari di vigneto coltivato con uve rosse Tempranillo, Graciano e Maturana e bianche Sauvignon blanc, Chardonnay, Viura e Malvasía, tra le altre.

Le posizioni variano e questo fa sì che alcuni vigneti siano influenzati dal clima atlantico e altri da quello mediterraneo. Da quelli della Rioja Alta, a Cenicero, che ricevono la freschezza dell'Atlantico e sono usati per fare i Gran Reserva, a quelli di Mendavia, in Navarra, più mediterranei, passando per quelli di Ausejo, nella Rioja Oriental, e Carboneras, a 840 metri di altitudine, uno dei punti più alti della D.O.Ca. Rioja. Rioja Oriental, e Carboneras, a 840 metri di altitudine, uno dei punti più alti della D.O.Ca. Rioja.

Uno dei simboli di Barón de Ley è il suo capannone con sei depositi sperimentali da 10.000 a 14.000 litri, dove si fanno i vini più speciali, provenienti dai vigneti più nascosti, e altre prove per migliorare la qualità.

L'invecchiamento in rovere avviene nelle 15.000 botti di rovere americano e francese di cui dispongono. Selezionate tra i migliori bottai, le 12.000 botti di rovere americano e le 3.000 di rovere francese si completano a vicenda nell'invecchiamento dei vini.

Una volta imbottigliati, passano al bottellatore della cantina. Di solito i vini di Barón de Ley hanno un invecchiamento in bottiglia minimo di 18-24 mesi per i riserva e di 3 anni per i Gran Reserva. Per questo, la cantina ha un bottigliera climatizzata da 4,5 milioni di bottiglie che aspettano il momento giusto per arrivare sul mercato