Dom Pérignon P2 Vintage 2006
Descrizione
Quella del millennio è stata un'annata fantastica per Dom Pérignon, che ha permesso di fare il suo mitico champagne d'annata. Ora, 24 anni dopo, questo spumante sta vivendo una seconda giovinezza (o pienezza, come la chiama la cantina), da cui il nome P2 ( pienezza 2), che è tornato sul mercato molti anni dopo, poiché gli enologi della maison ritengono che attualmente si trovi in un nuovo momento perfetto per il consumo.
Il Dom Pérignon può essere prodotto solo con l'uva di un unico anno. Questo impegno con l'annata è assoluto. Ci vogliono almeno otto anni di lavorazione per raggiungere l'ideale estetico di questo vino. Nel buio della cantina, all'interno delle bottiglie, ogni annata subisce una lenta trasformazione a contatto con i lieviti, ottenendo l'armonia che porterà la firma di Dom Pérignon. In ogni annata, viene riservato un numero limitato di bottiglie destinate a un invecchiamento più lungo. Durante questo periodo aggiuntivo, l'attività all'interno della bottiglia continua a crescere. Così, per quasi quindici anni, lo champagne intensifica la sua energia fino a raggiungere un parossismo di vitalità. Più radioso, si dispiega in tutte le sue dimensioni per diventare più completo, lungo, profondo e intenso. 
Dettagli del prodotto
Degustazione
Vigna e preparazione
Recensioni degli esperti
The 2006 Dom Pérignon P2, crafted from a blend of 55% Pinot Noir and 45% Chardonnay with a modest dosage of 4.5 grams, is presenting exceptionally well at this stage. It unfurls a complex, deep bouquet of smoke, ripe orchard fruits, mango, exotic fruits and spices. Medium to full-bodied, rich and expressive, it’s harmonious and enveloping and has gained structure and tension compared to the initial 2006 Dom Pérignon, while the palate is perfectly balanced with delicate gastronomic bitterness and chalky dry extracts that contribute to its long, mineral-driven finish. It should go well with delicate fare. P2 is the acronym for the Plénitude 2 series, Dom Pérignon’s second life, indicating that bottles are kept by the house to let them age on the lees and to obtain different expressions of the same wine throughout its life, letting time work its magic and thus acquiring additional complexity. - Yohan Castaing.
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