Lavorano solo con varietà locali provenienti dai loro vigneti eroici, che sono il risultato di una viticoltura estrema. Seguono le linee guida ancestrali dell'agricoltura dell'Etna.
I vigneti sono in zone selvagge ad alta quota, su terreni che hanno resistito per secoli alle eruzioni vulcaniche o su ripidi pendii di vecchi crateri spenti.
Le loro origini risalgono al 1954, quando Giuseppe Mulone ( detto Peppino), un proprietario terriero di Regalbuto, nella provincia dell'Etna, si trasferì con la sua famiglia a Catania in cerca di migliori condizioni di vita. Trovò lavoro sul Monte Etna, a Zafferana, dove Nono Peppino partecipava alla vendemmia. Rimase affascinato dalla fertilità del terreno vulcanico, dalle varietà e dalla qualità delle uve della zona.
Acquistarono una proprietà sul Monte Etna, nel comune di Viagrande. Trovarono un piccolo e vecchio vigneto di Nerello mascalese e Nerello capuccio, che Nonno Peppino coltivò con amore, partecipando alle prime vendemmie e alla vinificazione, utilizzando rigorosamente metodi artigianali tipici della tradizione locale dell'Etna.
Nonno Peppino ha trasmesso questa passione, questo rispetto e
questo
amore per la viticoltura ai suoi figli. Questo è il cuore del progetto: trasmettere la sua visione alle nuove generazioni, salvaguardando il patrimonio viticolo del suo amato Monte Etna da secoli.
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