Valtravieso Bodegas y Viñedos

Valtravieso è stata una delle prime cantine con vigneti propri nella Ribera del Duero e la sua filosofia si basa sulla produzione di vini dell'altipiano calcareo con il minimo intervento possibile, per riflettere il profilo unico del suo terroir.

La storia della cantina risale al 1985, quando sono state piantate le prime viti nella tenuta "La Revilla", un terreno situato in uno degli altipiani calcarei più alti della Ribera del Duero, a oltre 915 metri di altitudine, nel comune di Piñel de Arriba, nella provincia di Valladolid. Un anno dopo, nel 1984, nasce la cantina originaria, costruita accanto ai vigneti, e nel 1994 vengono messi in commercio i primi vini.

La parola "Valtravieso" deriva da un acronimo dell'espressione "la valle che attraversa", per la sua vicinanza a una piccola valle che "rompe" l'altipiano situato accanto alla cantina.

Da lì vengono gestiti 160 ettari di vigneto, 80 dei quali di proprietà e che circondano la cantina. Il resto appartiene a viticoltori con cui collaborano da anni; 60 ettari vicini alla cantina, anch'essi sull'altipiano, e 20 nella zona di Burgos (Roa, Aguilera, Hontoria e Fuentenebro).

Il vigneto è nel pieno della sua maturità. L'età media delle viti è di circa 25 anni, anche se il vigneto più vecchio ha circa 40 anni e quasi il 45% di esso appartiene alla piantagione iniziale. Si coltiva principalmente il Tinto fino, come chiara scommessa sulla varietà autoctona, ma ci sono anche l'Albillo Mayor e altre varietà straniere come il Cabernet sauvignon e il Merlot, che sono state piantate fin dall'inizio e si sono adattate molto bene grazie all'altitudine del terreno, così come il Malbec e il Garnacha.

Nel 2023, il critico britannico Tim Atkin MW ha classificato Valtravieso come Premier Cru e ha messo in evidenza il lavoro di Ricardo Velasco, enologo e direttore tecnico del progetto, come giovane enologo promettente.

Da segnalare anche il progetto "Valtravieso Viñedos Olvidados" che mira a recuperare zone viticole tradizionali e valorizzare le varietà autoctone in altre denominazioni come Arlanza, Ribera del Júcar e Jumilla, preservando così l'identità di ogni regione